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Cari amici, vogliamo augurarvi Buone Feste condividendo con voi una notizia che ci riempie di gioia. È con grande emozione, infatti, che vi comunichiamo il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati per il progetto a Hargeisa, in Somaliland, realizzato con il contributo di Otto per Mille Valdese, di Siapec-Iap (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica) e della famiglia Carrara. La prima fase del progetto, 2018/2019, ci ha visti impegnati nell’installazione del Laboratorio di Anatomia Patologica e nell’avvio del percorso di training dei Tecnici locali. Le attrezzature sono state collaudate con successo e, insieme ai referenti locali del Hargeisa Group Hospital, abbiamo iniziato a pianificare il percorso didattico destinato al personale sanitario, programmato per il 2020. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ci ha costretti rimandare l’avvio della seconda fase progettuale, portando avanti le sole attività che potevano essere gestite in remoto (acquisto e spedizione di materiale consumabile integrativo e della strumentazione necessaria all’attivazione della postazione di Telepatologia). Finalmente, da maggio 2022 le missioni estere di training del personale sanitario locale sono state sbloccate e calendarizzate con regolarità. Tra maggio e dicembre 2022 sono state effettuate 9 missioni didattiche, che hanno visto la partecipazione di volontari APOF Patologi e Tecnici di Laboratorio. La qualità dei vetrini allestiti dal personale locale ha raggiunto un livello molto incoraggiante (già attualmente paragonabile a quello di un Laboratorio italiano). È stata inoltre completata l’installazione della postazione di Telepatologia, testata con successo e inaugurata alla presenza del Ministro della Salute del Somaliland e dei dirigenti del Hargeisa Group Hospital. Attualmente i nostri volontari ricevono già regolarmente casi per cui forniscono supporto diagnostico da remoto. Quello in Somaliland è l’esempio del modello progettuale che Associazione Patologi Oltre Frontiera ONG promuove, in cui le parti coinvolte collaborano alla pari per il raggiungimento degli stessi obiettivi. Oggi, il Laboratorio del Hargeisa Group Hospital potrebbe affermarsi come centro di riferimento per la diagnostica oncologica in Somaliland e il Direttore dei Laboratori sta lavorando per la stipula di accordi con le strutture sanitarie dell’area per l’invio di materiale biologico da analizzare. In virtù del clima di collaborazione e amicizia tra lo staff del HGH e Patologi Oltre Frontiera, è emersa la volontà di proseguire le attività oltre il termine del finanziamento del progetto. Ma per consolidare il lavoro svolto finora abbiamo bisogno del vostro sostegno! Il modo più efficace per sostenere i nostri progetti è attivare una donazione ricorrente: un piccolo gesto capace di generare un impatto notevole sulla loro qualità e continuità. Attivando una donazione ricorrente ci aiuterai ad ottimizzare le risorse, potendole gestire con maggiore autonomia ed efficacia e indirizzandole dove ce n'è più bisogno. Puoi unirti a noi anche iscrivendoti all’Associazione: in quanto socio, avrai la possibilità di partecipare attivamente alla vita associativa presentando proposte, partecipando alle assemblee e offrendoti come volontario per le nostre missioni all’estero e per le attività di Telepatologia. Farai la tua parte con i Patologi oltre Frontiera: ancora, dopo venti anni dalla sua creazione, l'unica ONG al mondo costituita esclusivamente da Patologi e Tecnici di Anatomia Patologica che opera nei Paesi in Via di Sviluppo. Come ogni Natale, il nostro augurio è che l’accesso alla completa assistenza, alla diagnosi precoce e a cure mediche adeguate sia un diritto di tutti e non un privilegio per pochi. Buone Feste! Le foto pubblicate in questo articolo sono state realizzate da Giulio di Meo.
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Non mi sarà facile accettare il pensiero che Tino non c'è più.
Non ho dubbi che senza Tino l'idea di creare un gruppo di patologi italiani dedicato ai “Paesi in via di sviluppo” sarebbe rimasta solo una bella idea, destinata come tante ad affollare il paradiso delle idee. La sua spinta creativa, la capacità di convincere anche gli scettici del valore dei nostri progetti, la gentilezza e generosità mascherate da una finta, ironica burbera durezza: una macchina da guerra del “fare” a cui tutti noi ci affidavamo, a volte increduli davanti al suo osare anche le cose più temerarie e visionarie. Alcune, fortunate volte una strana alchimia lega persone molto diverse. Tra Tino e me c'era questo stupore di un'amicizia senza nessun interesse se non quello di coltivare una passione comune. Cosa farebbe Tino: anche quando per forza di cose lui ultimamente non poteva partecipare alle nostre riunioni era un pensiero che veniva spontaneo. Tirare fuori una soluzione era una sua specialità, per quanto ardita a prima vista potesse sembrare. Venti anni insieme, lontani o vicini ma sempre presenti l'uno all'altro. Non sarà facile. Ciao Tino. Vincenzo Stracca Pansa Presidente Onorario APOF ONG La scorsa notte Agostino Faravelli ci ha lasciati.
Da tutti conosciuto come Tino, è stato primario di Anatomia Patologica all'Ospedale di Desio, socio fondatore e Vicepresidente per tanti anni di Patologi Oltre Frontiera. Per APOF è stato un pilastro, ha lavorato con l’entusiasmo e la determinazione che lo distinguevano per la promozione di tanti progetti ed iniziative, sempre guidato dal suo impegno affinché la salute fosse un bene di tutti. È stato il primo ad avere l’idea visionaria e rivoluzionaria della Telepatologia per la diagnosi anatomopatologica a distanza a favore dei Paesi in via di sviluppo. La prima stazione di Telepatologia via satellite è stata da lui installata a Chirundu, in Zambia, nel 2006, quando, ancora in Italia e in Europa, scanner, vetrini digitali, telediagnosi erano oggetti praticamente sconosciuti. È stato un formidabile comunicatore. Tutti noi ricordiamo le sue interviste a Rai radio 3, il servizio di Piero Angela su Superquark, il bellissimo spot di Bruno Bozzetto, i documentari di Giovanni Pitscheider. Tutti frutti del suo lavoro, della sua volontà di aggiungere valore alle nostre azioni Sua anche l’idea di portare in Europa le nostre idee di cooperazione, contribuendo a creare relazioni con varie Società scientifiche di Anatomia Patologica: Spagna, Svizzera e anche la Società Europea. Insomma per APOF è stato tante cose, e soprattutto un amico, sempre generoso, ma anche pronto a ragionare, a valutare criticamente, insomma ad impegnarsi senza risparmio e reticenze. Non è retorico dire che ci mancherà APOF Il Presidente Il Direttivo I Soci tutti
NOTE DI CONTESTO
IL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA
I PROGETTI DI PATOLOGI OLTRE FRONTIERA IN ZAMBIA
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Attiva una donazione regolare e aiutaci a fare la differenza PROGETTO UGANDA-LACORAPOF ha in carico un progetto di sostegno del Servizio di Anatomia Patologica presso il Lacor Hospital, un ospedale missionario del nord Uganda, una struttura capace di accogliere e curare più di 250.000 pazienti ogni anno. Tale ospedale è in funzione da 60 anni e offre cure specialistiche in Medicina Clinica, Chirurgia Generale, Chirurgia Orale, Pediatria ed Ostetricia-Ginecologia. Il Servizio di Anatomia Patologica è stato istituito nel 2008 e da allora, sotto la direzione del responsabile del progetto, Prof. Lorenzo Leoncini, si sono avvicendati patologi Italiani e stranieri per assicurare la diagnostica macro-microscopica degli oltre 2500 campioni isto-citologici/l’anno. Il laboratorio è dotato degli strumenti necessari all’allestimento dei campioni e, negli ultimi anni, effettua anche esami immunoistochimici. La presenza di fotomicroscopio e rete internet assicura la possibilità di rapide consulenze nei casi più complicati. Dal 2017, è in servizio una patologa Ugandese, ma APOF continua ad assicurare il sostegno alla diagnostica in presenza, per affiancamento o sostituzione in caso di ferie della collega, ed in remoto. La ricca ed interessante casistica del Servizio è oggetto di numerosi articoli scientifici pubblicati, come di seguito in elenco: Ocan A, Oyet C, Webbo F, Mwambi B, Taremwa IM Prevalence, morphological characterization, and associated factors of anemia among children below 5 years of age attending St. Mary's Hospital Lacor, Gulu District, Northern Uganda. .J Blood Med. 2018 Oct 30;9:195-201. Grande BM, Gerhard DS, Jiang A, Griner NB, Abramson JS, Alexander TB, et al. Genome-wide discovery of somatic coding and noncoding mutations in pediatric endemic and sporadic Burkitt lymphoma.Blood. 2019 Mar 21;133(12):1313-1324. Obayo S, Lukwago L, Orem J, Faulx AL, Probert CS Gastrointestinal malignancies at five regional referral hospitals in Uganda. .Afr Health Sci. 2017 Dec;17(4):1051-1058. Okongo F, Ogwang DM, Liu B, Maxwell Parkin D Cancer incidence in Northern Uganda (2013-2016). Int J Cancer. 2019 Jun 15;144(12):2985-2991 Pecorella I, Okello TR, Okwang MD. Incidence of male breast carcinoma in North Uganda A survey at Lacor Hospital, Gulu, during 2009- 2016. Breast Dis. 2021 Alema ON, Iva B Cancer of the esophagus: histopathological sub-types in northern Uganda. Afr Health Sci. 2014 Mar;14(1):17-21 IL CARCINOMA MAMMARIO MASCHILE IN UGANDA |
È il terzo anno che l’associazione “Artinmovimento” dedica uno spettacolo ad APOF, il tema di quest’anno sono le favole: “Il mondo delle favole tradizionali sta scomparendo e tra poco nessuno si ricorderà più di Cenerentola, della Bella Addormentata e di Cappuccetto Rosso, o almeno ciò è quello che pensa il vecchio Re, ormai malandato ma deciso a fare qualcosa. È ora di tornare dalla città, dove si è trasferito dopo le nozze di sua figlia Biancaneve, e di riaprire il castello dove da sempre lo aspettano la fedele governante con il guardiacaccia e convocare tutti i personaggi più importanti delle vecchie fiabe per far loro un’incredibile proposta. Ma che succederà quando la Regina si troverà di nuovo davanti allo specchio? E cosa ricorda Biancaneve, ormai sposata con il principe azzurro, della storia della mela? Che fine hanno fatto i sette nani? Li abbiamo lasciati tutti con un… e vissero felici e contenti, ma come sono andate le cose davvero? Dovremo tornare tutti assieme al castello per saperlo e per scoprire che forse le favole non finiscono mai.” Vi aspettiamo! |
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