Il cancro della cervice uterina in Zambia

Il carcinoma della cervice uterina in Zambia

24/6/2022

NOTE DI CONTESTO

Situato nel cuore dell’Africa meridionale lo Zambia, senza sbocco sul mare, si estende su una superficie di 752,612 km quadrati ed ha una popolazione di circa 18 milioni di abitanti (agg.to 2020). Confina con l'Angola a ovest, con la Repubblica Democratica del Congo a ovest e a nord, con la Tanzania a nord-est, con il Malawi a est e con Mozambico, Zimbabwe, Botswana e Namibia a sud. Lo Zambia si trova su un altopiano ondulato che digrada verso sud, dove l’umida savana boscosa lascia il posto alla foresta tropicale e a un clima più asciutto. Il principale fiume del paese è lo Zambesi, che segna anche il confine con Zimbabwe, Botswana e Namibia. Il clima è tropicale ma temperato dall’altitudine specialmente nella parte settentrionale del paese. La stagione delle piogge è concentrata tra ottobre e marzo.
Divenuto negli anni 60 il terzo esportatore di rame al mondo dopo Usa e Urss, lo Zambia continua a essere dipendente in maniera preoccupante dalle sue miniere. Nonostante la privatizzazione di molte delle industrie collegate al settore abbia permesso allo Stato di sgravarsi delle pesanti perdite causate dalla cattiva amministrazione di queste ultime, il Paese continua a essere uno dei più poveri del mondo, con almeno il 55% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà
Nonostante un buon tasso di alfabetizzazione (quasi l’80%) lo Zambia è uno degli ultimi Paesi nell’Indice di Sviluppo Umano, appena 146esimo su 189 stati. Ciò è dovuto, oltre che ai problemi economici, ad un alto tasso di mortalità infantile (il 6% dei bambini muore prima di aver raggiunto i cinque anni) ed ai problemi legati alla diffusione dell’Aids. L’ 11% della popolazione adulta risulta infatti contagiato nonostante l’avvio di un programma per la diffusione di anti-retrovirali avviato nel 2003. Le donne sembrano essere le più colpite dal virus, tanto che nelle zone urbane una donna su due ne risulta contagiata.

Formazione tecnici di laboratorio Zambia

IL CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA

Il carcinoma della cervice uterina rappresenta il tumore femminile più diffuso nell’Africa sub-Sahariana, una delle aree del mondo dove tale neoplasia è maggiormente riscontrabile.
Nel 2018, in Zambia si è registrata la terza più alta incidenza di cancro alla cervice al mondo con 66,4 nuovi casi per 100.000 donne sebbene fosse stato istituito nel 2006 il programma di prevenzione del cancro alla cervice in Zambia (CCPPZ).
I dati raccolti dall’IARC (International Agency for Research on Cancer) mostrano che nel 2020 il cancro alla cervice ha avuto i più alti tassi di incidenza (3.161 nuovi casi, 22,9%) e di mortalità (1.904 decessi, 22%) rispetto alle altre neoplasie.
Secondo l’OMS, l’alta incidenza del cancro alla cervice è correlata alla larghissima diffusione di HIV e AIDS. Considerato che il cancro alla cervice può essere prevenuto attraverso misure primarie (vaccinazione contro il papilloma virus umano – HPV), secondarie (screening cervicale e HPV DNA test), e terziarie (trattamento del cancro), è plausibile che altri fattori, come l’HIV e la conseguente immunodeficienza, abbiano contribuito a una diffusione del virus HPV, promotore della neoplasia stessa.
A complicare ulteriormente il quadro sopra descritto, è emerso un nuovo allarmante elemento. Si tratta della diffusione dell’Insunko, un tipo di tabacco in polvere. Generalmente la sostanza viene assunta per via orale o nasale ma tra molte donne e ragazze zambiane si è diffusa la credenza che possa migliore l’appagamento sessuale del partner rendendo la vagina più calda e stretta se assunto per via genitale. Alcune donne che assumono l’Insunko sono inoltre convinte che esso rinforzi il sistema immunitario e normalizzi la pressione.
Nonostante i falsi miti sulle proprietà dell’Insunko siano stati smentiti, l’uso crescente della sostanza preoccupa gli esperti di salute pubblica per i suoi effetti collaterali. L’OMS avverte che il tabacco da fiuto provoca tumori orali, esofagei e pancreatici, mentre le donne che lo usano per via intravaginale rischiano di contrarre il cancro alla cervice.
Fonti
https://www.uicc.org/news/snuff-rise-among-zambian-women-increasing-risks-cervical-cancer
https://gco.iarc.fr/today/data/factsheets/populations/894-zambia-fact-sheets.pdf
https://www.thelancet.com/journals/langlo/article/PIIS2214-109X(21)00230-8/fulltext
https://www.unaids.org/sites/default/files/country/documents/ZMB_2020_countryreport.pdf
Approfondimento
https://hpvcentre.net/statistics/reports/ZMB.pdf

I PROGETTI DI PATOLOGI OLTRE FRONTIERA IN ZAMBIA

L’idea di avviare un progetto finalizzato alla realizzazione di un laboratorio di Anatomia Patologica in Zambia nasce nel 2004 dall’incontro tra Agostino – da tutti conosciuto come Tino - Faravelli, al tempo primario di Anatomia Patologica all’Ospedale di Desio (MI) e vice-presidente di APOF, e Paolo Marelli, chirurgo ed endoscopista e direttore dell’Ospedale Mtendere di Chirundu. Marelli si reca personalmente a Desio dopo aver conosciuto Apof attraverso un documentario sul progetto realizzato a Mwanza, in Tanzania. È rimasto particolarmente colpito dall’attività di Telepatologia che nell’ospedale da lui guidato sarebbe provvidenziale. Il problema principale dello Mtendere Hospital è, infatti, l’impossibilità di disporre di diagnosi istologiche e citologiche; l’anatomo-patologo più vicino si trova a Lusaka, a 150 km da Chirundu e ricevere le diagnosi dalla capitale richiede tempi lunghissimi, fino a 6 mesi. Marelli si trova perciò costretto a curare i pazienti oncologici, soprattutto donne affette da cancro dell’utero, sulla base delle sue intuizioni cliniche e dei farmaci di cui dispone senza poter fare affidamento su diagnosi precoci.
Il progetto inizia a prendere forma ponendosi i seguenti obiettivi:

Realizzazione di un laboratorio di Anatomia Patologica
Formazione di due tecnici di laboratorio affinché siano in grado di strisciare, colorare e leggere i Pap Test
Avvio della diagnostica istologica e citologica
Avvio di una campagna di screening del tumore della cervice uterina attraverso pap-test
Attivazione di una stazione di telemedicina con connessione satellitare per la diagnosi e la didattica a distanza

Tali obiettivi vengono interamente raggiunti nell’arco di sette anni, dal 2005 al 2012, e sono propedeutici a una seconda fase progettuale che prevede l’attuazione di un programma di screening per il carcinoma della cervice uterina nelle province di Lusaka e dello Zambia meridionale attraverso:

Il potenziamento dell' Anatomia Patologica dell’Ospedale Universitario di Lusaka (UTH)
L'Incremento delle dotazioni tecniche del laboratorio del Mtendere Mission Hospital di Chirundu (MMH)
Lo sviluppo di un programma di formazione destinato a operatori sanitari locali da impiegare nel programma di screening
L'organizzazione delle ulteriori procedure diagnostiche e terapeutiche di secondo livello

Nel biennio 2013-2015, presso l’UTH di Lusaka e il MMH di Chirundu, vengono completati con successo tutti i corsi di formazione destinati al personale sanitario locale impiegato nel programma di screening per il carcinoma della cervice uterina.
Viene istituita una rete di Centri di Prelievo impegnati nello screening cervico-vaginale, forniti delle dotazioni tecniche necessarie per effettuare i prelievi e le terapie.
È, infine, attivato presso l’UTH il nuovo ambulatorio di colposcopia per le procedure diagnostiche di secondo livello destinate alle donne con Pap Test positivo.

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